Gazzetta del Mediterraneo

Portopalo, sfiduciato il sindaco. Per Mirarchi è game over

Portopalo, sfiduciato il sindaco. Per Mirarchi è game over
17 marzo
01:36 2018

Passa la mozione di sfiducia, proposta e votata da dodici consiglieri comunali.

di REDAZIONE. Giuseppe Mirarchi è stato sfiduciato. Finisce con un anno d’anticipo il suo mandato come sindaco di Portopalo. Il primo cittadino portopalese, eletto alla fine di maggio 2014, è stato sfiduciato da dodici consiglieri comunali, gli stessi che qualche settimana fa avevano sottoscritto la richiesta di convocazione dell’assemblea civica per mettere all’ordine del giorno la sfiducia. “Sono stato eletto dai cittadini con un’ampia maggioranza e ho diritto di amministrare per cinque anni”. Mirarchi si è difeso sciorinando un lunghissimo intervento di circa due ore con un’autodifesa su tutti i versanti e rigettando le accuse che i consiglieri sfiducianti hanno dettagliato nella mozione.

Un lunghissimo monologo in cui Mirarchi ha fatto confluire i temi della sua attività se amministrativa, respingendo e spiegando, dal canto suo, i successi della gestione amministrativa tra la seconda metà del 2014 e i primi mesi di quest’anno. Imperterrito e senza mai accusare passaggi a vuoto, con un tono vocale monocorde, il sindaco ha tentato un’ultima disperata difesa. In quattro anni, tuttavia, la sua coalizione, uscita come una “Ferrari” dalle amministrative 2014, si è trasformata in una traballante “Topolino amaranto”, sfiancata dai tanti, troppi rimpasti voluti dal sindaco, fino all’estromissione dalla maggioranza del gruppo Progetto Comune all’inizio dell’anno scorso. Lo stesso gruppo che alle ultime amministrative fu decisivo nel portare Mirarchi al successo elettorale.

Edy Pisana, dopo una citazione di Dante Alighieri, ha definito “fallimentare” l’operato del sindaco. “Sei andato avanti da solo, – ha dichiarato Pisana – hai dimostrato la tua vanità. Ti diciamo torna a casa”, ha affermato Pisana. Salvo Nieli ha fatto riferimento alla vicenda delle strisce blu su un tratto stradale di competenza provinciale, con il comune che adesso rischia un lunga serie di ricorsi da parte degli automobilisti multati, dopo l’annullamento di un verbale deciso di recente dal Giudice di pace che ha confermato, per sentenza, che la strada dove il Comune, su scelta del sindaco e della sua giunta, aveva messo le strisce blu appartiene alla Provincia di Siracusa.

Deciso anche il voto favorevole alla sfiducia da parte di Attilio Nardo, vero e proprio fiume in piena nel suo intervento in cui ha dichiarato di aver rifiutato tutte le proposte del sindaco, a partire dall’ingresso in giunta. “Lei dice a me che voglio chiudere il mercato ittico? Siamo all’assurdo”, ha tuonato Nardo che, subito dopo, ha elencato le passività della struttura ittica con la gestione voluta dal sindaco Mirarchi.

Pesante “j’accuse” anche da parte di Rachele Rocca che ha rimarcato i fallimenti della gestione Mirarchi nel settore turistico. A difesa del sindaco è intervenuta Rossella Micieli, ex assessore, tra i consiglieri più vicini al sindaco, che ha fatto riferimento all’impegno del sindaco e della sua giunta sul versante scolastico. Paolo Campisi, altro esponente consiliare favorevole alla sfiducia, ha fatto “un lungo elenco di cose non fatte nei quattro anni di gestione Mirarchi”.

L’ex presidente del consiglio comunale, Rachele Mauceri, ha fatto riferimento alla questione randagismo, rimarcando soprattutto il grande impegno dei volontari e le promesse rimaste tali del sindaco. “Una bella esperienza fatta per amore del paese ma con la persona sbagliata. Non potevo scegliere persona peggiore. Abbiamo avuto un’amministrazione di apparenza”, ha affermato la Mauceri. Quindi è toccato a Corrado Scrofano.

“I giochi politici scorretti – ha dichiarato Scrofano – li ha fatti lei, caro sindaco. Chiudiamo convintamente questa esperienza amministrativa e con la massima convinzione sfiduciamo il sindaco”. Giorgio Chiaramida si è detto amareggiato. “Formare una squadra è importante. Il sindaco rappresenta il fallimento, – ha detto Chiaramida – non è stato un buon allenatore nel portare avanti la squadra”. Cristina Litrico ha definito il suo voto favorevole alla mozione come frutto di un’attenta analisi addebitando al sindaco la spaccatura del gruppo che vinse le elezioni 2014.

A difendere il sindaco è giunto l’intervento dell’ex assessore Ornella Burgaretta. “La mozione è una sconfitta per tutta, un’ora triste per Portopalo. Occorre un mea culpa da parte di tutti”. Mary Lupo ha accusato il sindaco di aver creato uno scontro permanente con i consiglieri della sua coalizione.”Mirarchi ha proposto una democrazia imbavagliata”, ha aggiunto Mary Lupo. Ha chiuso gli interventi il vicepresidente del consiglio, Gianni Drovetti, che ha usato parole come amarezza e sconfitta, lodando la forza del suo gruppo consiliare mentre il presidente Loredana Baldo ha sottolineato la serietà e l’impegno dell’intero organo consiliare. La sfiducia è passata con dodici voti a favore. Unico assente in aula Giovanni Chiavaro. Mirarchi entra nella storia politica portopalese come il primo sindaco, direttamente eletto dai cittadini, che non ha portato a termine il suo mandato.

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