Gazzetta del Mediterraneo

Portopalo, analisi dopo la sfiducia al sindaco

Portopalo, analisi dopo la sfiducia al sindaco
18 marzo
10:48 2018

La nostra disamina il giorno dopo la fine anticipata della consiliatura a Portopalo.

di REDAZIONE. A sfiducia avvenuta, con il sindaco di Portopalo destituito dal consiglio comunale un anno prima della fine naturale del suo mandato, proviamo ad analizzare brevemente gli ultimi quattro anni di vita politica portopalese. Si parte da un dato: l’ormai ex sindaco Giuseppe Mirarchi ha dimostrato di non essere stato capace di tenere compatta e coesa la sua coalizione. La defenestrazione di Progetto Comune, gruppo composto da giovani consiglieri, quasi tutti alla prima esperienza politica, ha costituito l’inizio della fine della sindacatura Mirarchi.

Un dato confermato dalle affermazioni in aula, nel dibattito prima del voto di sfiducia, di Giorgio Chiaramida (“Formare un gruppo è importante. Mirarchi non è stato un buon allenatore nel portare avanti la squadra”). Chiaramida ha rivelato anche un aneddoto: già pochissimi giorni dopo la vittoria elettorale, Mirarchi avrebbe fatto riferimento a consiglieri del “suo gruppo”. Un senso di delusione palesato nitidamente anche da Rachele Mauceri (“La mia prima esperienza politica, fatta per amore del mio paese ma con il sindaco sbagliato. Non potevo scegliere persona peggiore. Abbiamo avuto un’amministrazione di apparenza”). Refrain ripreso anche da Mary Lupo, Corrado Scrofano, Cristina Litrico e Gianni Drovetti. Regista della sfiducia è stato l’ex assessore Gaetano Gennuso, leader di Progetto Comune, realtà civica che ebbe un ruolo fondamentale alle amministrative di quattro anni fa.

Un dato è inconfutabile: Mirarchi ha commesso una serie di errori politici decisivi. Regista dell’estromissione di Progetto Comune dalla coalizione è stato Giovanni Chiavaro (unico assente in aula durante la sfiducia) che alla resa dei conti si è rivelato traghettatore politico e stratega poco affidabile, portando Mirarchi in quelle secche consiliari che gli hanno fatto perdere i numeri all’interno dell’organo civico. Chiavaro ha avallato praticamente il 100% delle decisioni di Mirarchi: il fallimento politico di questo progetto, avviato trionfalmente nel maggio 2014, porta i loro due nomi.

L’opposizione della prima ora, quella che aveva perso le amministrative di quattro anni fa, ha portato a segno un risultato mai centrato da quando è in vigore l’elezione diretta del sindaco da parte dei cittadini. Pisana, Campisi, Nieli, Rocca e Baldo hanno saputo attendere. “Mirarchi è stato fallimentare in tutti i settori dell’attività amministrativa, il confronto con le amministrazione non regge. Le gestioni precedenti hanno portato ben altri risultati in termini positivi”, ha affermato Edi Pisana. Salvo Nieli, nel rimarcare la vicenda delle multe fatte dalla polizia municipale su un tratto di strada provinciale, ha citato la scena del film in cui Totò cerca di vendere la fontana di Trevi. “Il sindaco ha sbandierato quelle strisce blu spendendo soldi pubblici su un tratto dove non avrebbe potuto piantare neanche un chiodo”, ha detto Nieli.

Preso atto della posizione di Progetto Comune, i consiglieri “di minoranza” hanno rifiutato il salto nel carro del potere sostenendo il percorso sfociato nella mozione di sfiducia. Il consigliere Corrado Scrofano ha sottolineato questo dato parlando di Progetto Comune. “Avremmo potuto accettare di entrare in giunta, prendendoci cariche e indennità. Abbiamo scelto, invece, di mettere al primo posto la parola dignità”, ha affermato Scrofano. Attilio Nardo ha acceso i riflettori sulla videosorveglianza mai entrata in funzione. “Nulla funziona. Sicurezza? Ma di che parla il sindaco? Si è speso per delle staccionate trascurando settori molto più importanti”, ha proseguito Nardo. I rilievi di Nardo inducono a riflettere soprattutto sull’attenzione, dallo stesso definita “molto scarsa”, verso il sociale, i disabili e le rispettive famiglie, prediligendo spendere i soldi pubblici per altro.

Ci sarà tempo per analizzare approfonditamente questi quattro anni, non mancherà occasione per farlo fuori dalla frenesia e dalle reazioni del momento. In questa sede evidenziamo alcuni punti: sul versante del pagamento degli oneri di conferimento dei rifiuti in discarica, la gestione Mirarchi lascia un pesante passivo così come sul pagamento del consumo di energia elettrica. Passivo che riguarda gli anni di amministrazione del sindaco appena sfiduciato.

Restano interrogativi sul campo sportivo relativi al manto di gioco, la recinzione, le tribune e l’illuminazione. La raccolta rifiuti procede con un servizio scaduto da alcuni mesi e con l’iter per il nuovo affidamento (per appena sei mesi e a costi praticamente raddoppiati) non ancora concluso.

Sotto la sindacatura Mirarchi si sono registrate anche le prime difficoltà nella corresponsione regolare delle legittime spettanze agli operai della ditta che espleta il servizio di nettezza urbana. E si sono verificati anche i primi scioperi dei netturbini per stipendi non pagati. Si potrebbe continuare con i bassi livelli di raccolta differenziata, il piano amianto mai decollato e i costi idrici che hanno registrato una crescita dal giugno 2014 in avanti. Elettroencefalogramma piatto anche per quanto concerne l’intercettamento di fondi attraverso bandi pubblici dove la gestione Mirarchi si è rivelata quasi inesistente.

Non va dimenticata, infine, la vicenda delle strisce blu realizzate dal Comune, per scelta del sindaco, nei pressi di piazza Scalo Mandrie. Una recentissima sentenza del Giudice di Pace, dopo il ricorso di un automobilista, ha tolto ogni dubbio sulla titolarità di quel tratto stradale che appartiene alla Provincia di Siracusa. Il Comune adesso rischia una valanga di ricorsi, ferme restando le spese già affrontate su un’arteria non di competenza municipale. Si parla già di invio di esposti alla Corte dei conti con ipotesi di danno erariale. Lunedì prossimo partiranno le opportune comunicazioni per accelerare la nomina del commissario straordinario. L’ex sindaco ha già preannunciato di voler ricorrere al Tar. Di sicuro, il 16 marzo 2018 rimarrà nella storia portopalese.

(Nella foto i 12 consiglieri che hanno sfiduciato il sindaco Mirarchi)

Tu cosa ne pensi? Lascia commento

Tags

Leggi anche :

0 Commenti

Ancora nessun commento!

Non ci sono commenti per adesso, vuoi scrivere un commento?

Scrivi un commento

Scrivi un commento

<