Gazzetta del Mediterraneo

Noto, entro il 2016 l’ospedale Trigona potrebbe chiudere insieme ad altre otto strutture siciliane

Noto, entro il 2016 l’ospedale Trigona potrebbe chiudere  insieme ad altre otto strutture siciliane
19 novembre
01:12 2014

Noto – C’è l’ospedale “G. Trigona” tra quelli che dovrebbero sparire per essere convertiti in sperimentali presidi di comunità. Il colpo di spugna potrebbe cancellare, oltre al nosocomio netino, anche gli ospedali di Ribera, Mazzarino, Giarre, Leonforte, Barcellona Pozzo di Gotto, Salemi e Scicli. La Regione, alla luce dei nuovi standard nazionali, nella riorganizzazione della mappa ospedaliera dell’isola, pare non abbia potuto fare a meno di eliminare gli otto ospedali e trasformarli in altre strutture. Saltano dunque tutti i posti letto per acuti, quelli tendenzialmente più costosi, permangono pochi posti di lungodegenza e riabilitazione verrà sperimentato un modello di medicina sul territorio. Entro il 2016 nelle otto strutture non esisteranno più i pronto soccorso, le chirurgie generali, le medicine, le ortopedie, le cardiologie e tutte le specialità ospedaliere. Rimarranno solo alcuni posti letto dove l’assistenza sarà assicurata dai medici di famiglia, dai pediatri o da medici pubblici.

Sul piano approdato in commissione sanità all’Ars per il parere obbligatorio si sta consumando un duro braccio di ferro, coi deputati pronti a dar battaglia per salvare gli ospedali.

L’assessore regionale alla sanità, Lucia Borsellino, dal canto suo ha allargato le braccia riferendo che i tagli prevedevano 27 strutture ospedaliere e che invece ha riguardato solo 8 nosocomi.

Durante l’incontro della commissione sanità all’Ars a Noto, Palazzo Ducezio, lo scorso 24 Gennaio 2014 l’assessore regionale Borsellino aveva parlato di un incremento di posti e un miglioramento dei servizi e della qualità del nosocomio unico Avola-Noto, grazie al rispetto del modello degli ospedali riuniti, dunque un impegno al rilancio della sanità nella zona sud e alla valorizzazione delle due strutture ospedaliere. A sottolineare le parole dell’assessore Borsellino anche i deputati regionali Marziano, tra i promotori della convocazione a Noto della commissione, e Di Giacomo, presidente della commissione sanità all’Ars.

Quest’ultimo ha aperto uno spiraglio per rimescolare le carte in tavola, ovvero ha chiesto, e pare che il governo regionale abbia accettato, la realizzazione di una griglia per valutare tutte le strutture, semplici e complesse, per deciderne poi il futuro. In questo modo qualche ospedale degli otto destinati alla chiusura potrebbe salvarsi a discapito di altri.

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