Gazzetta del Mediterraneo

Noto calcio, intervista esclusiva a Vittorio Strianese: “Non iscriversi significherebbe fallire. Bisognava sistemare le vicende prima e non gli ultimi giorni”

Noto calcio, intervista esclusiva a Vittorio Strianese: “Non iscriversi significherebbe fallire. Bisognava sistemare le vicende prima e non gli ultimi giorni”
08 luglio
23:14 2014

di Paolo Interlando

Noto – “E quando penso che sia finita, è proprio allora che comincia la salita…”. Inizia citando l’artista Antonello Venditti, il direttore sportivo Vittorio Strianese rivolgendosi ai tifosi e appassionati netini. A meno di 54 ore per iscrivere il Noto in serie D, c’è ancora un forte silenzio sul futuro nero che sta attanagliando la società granata. “Non so la situazione, sto aspettando una chiamata dai dirigenti – continua Strianese -, per continuare questa bellissima avventura con la squadra, ma non credo nei miracoli, credo piuttosto che se una cosa si può fare, si fa”. Le date non esistono più: esistono le ore, esiste il minuto che, speso lontano dalle proprie passioni, è un minuto sprecato, perché l’11 luglio chi non presenterà la domanda di iscrizione, sarà automaticamente escluso. Chi presenterà una documentazione incompleta avrà tempo fino alle ore 14 del 22 luglio per integrare la documentazione mancante, dopo aver inoltrato un ricorso oneroso alla stessa Co.Vi.So.D. Mentre, entro il 31 luglio il Consiglio Direttivo della Lega Nazionale Dilettanti ufficializzerà l’elenco delle società escluse in seguito a bocciatura della Co.Vi.So.D., in un elenco che comprenderà sia le società che hanno rinunciato al ricorso che quelle bocciate anche in ultimo grado. “Non iscrivere la squadra – esclama Strianese – significherebbe fallire, significherebbe aver fatto dei sacrifici inutili. E non credo che Corrado Bonfanti o gli attuali dirigenti sono pazzi e vogliono questo. La situazione non è facile, lo so, ma tutto può succedere!”. Due stagioni perfette e determinate a Noto per l’esperto ds Strianese, sancite con due salvezze, al limite del miracolo, che non lo porta a rimpiangere nulla. “Rimpiangere qualcosa? No, assolutamente non rimpiango nulla. Al Noto ho dato tanto e la città mi ha dato altrettanto. Infatti, in questo momento, capisco il loro stato d’animo e la sofferenza che stanno provando. Mi dispiace se non avvenisse l’iscrizione della squadra, un pezzo di Noto è anche mio”. Ma perché siamo arrivati fino alla fine per risolvere la complicata matassa? “Bisognava sistemare la varie vicende prima – aggiunge il ds – e non gli ultimi giorni di scadenza. Spero per Noto e i suoi tifosi, che se riusciranno ad iscrivere la squadra, i problemi siano finiti”. Tutto, allora, rimandato a venerdì. Quel giorno che tutti i tifosi aspettano con ansia, e con loro anche il direttore Strianese che da Noto non se ne vorrebbe andare: “Ho avuto dei contatti con alcune società, sto valutando il loro progetto, ma la priorità resta del Noto, ma con un progetto serio. Non me la sento di affrontare una stagione come quella conclusa”. Il bagaglio del ds non è ancora pronto, lui quel bagaglio non lo vuole proprio fare: non lo deve fare! perché lascerebbe a Noto un pezzo – e forse anche più – del suo cuore. Tutto può succedere e la canzone di Venditti è diventata la hit sua e di migliaia di tifosi che sperano nella nuova rinascita del Noto. Perché la a speranza del futuro del Noto non rasserena di sicuro gli orizzonti, ma dà vigore alla ricerca di un senso e riempie di significato il silenzio che incombe. Perché questo Noto, non deve morire

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