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Portopalo, Amarcord Calcio: i gol e la classe di Antonio Giuliano e Corrado Spinello

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Portopalo, Amarcord Calcio: i gol e la classe di Antonio Giuliano e Corrado Spinello
30 dicembre
11:37 2018

I ricordi calcistici di due giocatori che hanno lasciato un segno indelebile tra Pachino e Portopalo.

di SERGIO TACCONE. Nella storia calcistica di Portopalo di Capo Passero, alla voce “piedi buoni, visione di gioco e fiuto del gol”, troviamo i nomi di Antonio Giuliano e Corrado Spinello. Portopalese il primo, pachinese il secondo. Nei primi anni 80, nella sfida del campionato di terza categoria tra Capo Passero e Cassibile, l’under 16 Antonio Giuliano salì alla ribalta con una doppietta che evitò alla squadra portopalese la sconfitta. “Perdevamo 3-1 – ricorda Giuliano – e la partita sembrava per noi ormai segnata. Ad un quarto d’ora dalla fine, dopo un’azione manovrata, mi arrivò un lancio calibrato di Corrado Spinello. Un passaggio millimetrico. Fermai il pallone e lanciai un fendente che superò il portiere”. Fu la rete che riaprì la partita. Il gol del giovane Giuliano, lanciato nella pugna nell’estremo tentativo di evitare la sconfitta, diede entusiasmo ai gialloneri della Capo Passero. A due minuti dal termine arrivò il pareggio, firmato ancora da Giuliano.

“Arrivò un pallone vagante al limite dell’area, mio fratello Alessandro lo toccò verso di me. Di prima intenzione, mirando l’angolino alla destra del portiere, trovai il pertugio giusto per metterla in rete. Poi corsi all’impazzata e venni abbracciato dai miei compagni di squadra per un 3-3 ormai insperato”. Giuliano sottolinea le caratteristiche di Corrado Spinello. “Quando giocava era un calciatore dalla buona tecnica, nettamente superiore alla media, ed eccellente visione di gioco. Un allenatore in campo, capace di darti sempre i consigli giusti. Io lo ascoltavo sempre e ne traevo grande giovamento dai suoi consigli. Un maestro di calcio”.

Mister Corrado Spinello, docente di educazione fisica e da tanti anni responsabile della scuola calcio “Sportinello Pachino”, ricorda quegli anni calcistici tra Portopalo e la sua città d’origine. “Dei campionati con la Capo Passero ho ricordi molto buoni, c’era affiatamento e voglia di divertirci attraverso la passione per il pallone. Antonio Giuliano è stato tra i migliori con cui ho giocato, in possesso di qualità spiccate in fase offensiva, capace della giocata sensazionale e, soprattutto, dotato di un qualcosa che è sempre stato merce rara: l’umiltà”.

La cantera locale è passata dalle sue mani. “Il calcio – aggiunge Spinello – era l’unico svago quando eravamo bambini e ragazzi. Oggi, con playstation, social e altre mille diavolerie tecnologiche, la sfera di cuoio trova tanti concorrenti. E’ molto più difficile avviare un percorso di crescita calcistica oggi, basta un niente per far cambiare idea ai giovani. A Pachino e Portopalo abbiamo avuto una buona tradizione con il settore giovanile. Io, anche da giovane calciatore, ho avuto sempre la propensione a pensare come un allenatore in campo”.

I ricordi illuminano tanti campionati tra Pachino, Marzamemi e Portopalo, dove – tra gli anni 70 e 80 – non mancavano giocatori capaci di lasciare una traccia indelebile nel football anche oltre i confini locali. “Son passati tanti anni, – concludono Giuliano e Spinello – ma quei ricordi restano sempre presenti in noi e in coloro che hanno vissuto quelle partite e quelle stagioni”. Diceva Albert Camus: “tutto quello che ho capito della vita, l’ho appreso giocando a pallone”.

Sertac

 

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