Gazzetta del Mediterraneo

Appalti per le autostrade truccati, arrestate 8 persone, nell’indagine anche la Siracusa-Rosolini. Crocetta: “Al Cas regnava il malaffare”

Appalti per le autostrade truccati, arrestate 8 persone, nell’indagine anche la Siracusa-Rosolini. Crocetta: “Al Cas regnava il malaffare”
18 novembre
23:50 2014

Messina – La Dia di Messina, attraverso l’operazione Tekno ha scoperto un giro di appalti truccati riguardante i lavori nelle principali autostrade siciliane. A finire nell’occhio del ciclone il Consorzio autostrade siciliane le cui gare d’appalto venivano manipolate per consentire alle imprese amiche di aggiudicarsele mediante intese fra imprenditori che presentavano in busta offerte  concordate. L’inchiesta, che ha portato all’arresto di otto persone tutte finite ai domiciliari, ha accertato che anche chi rimaneva fuori dagli appalti rientrava ottenendo piccoli subappalti o attraverso l’impiego di manodopera. Le manette sono scattate per i dirigenti del Cas Lelio Frisone e Filadelfio Scorza e per gli imprenditori  Giacomo ed Antonino Giordano di Messina, Francesco Duca e Rossella Venuto di Milazzo, Giuseppe Iacolino di Agrigento, e del consigliere del cda del Policlinico San Matteo di Pavia, Ettore Filippi Filippi di Lecce. Raggiunti dal divieto di esercitare attività imprenditoriale i messinesi Andrea Valentini ed Antonio Chillè. Le ipotesi di reato a vario titolo sono di turbativa d’asta, corruzione e istigazione alla corruzione. Tutto è nato da un appalto sospetto di otto milioni di euro, riguardante la videosorveglianza dei tratti autostradali Messina-Catania, Messina-Palermo e Siracusa-Rosolini. Al centro delle indagini la posizione di Frisone, quest’ultimo complessivamente pare avrebbe ottenuto come compenso dagli imprenditori messinesi Duca e Venuto somme di denaro per 100.000 euro e in più la ristrutturazione della sua casa di villeggiatura.

Non sono mancate le reazioni politiche all’indagine e agli arresti eccellenti. Il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta: <<Il Consorzio autostrade siciliane per anni è stato una sorta di cassaforte delle tangenti e del malaffare, in rapporti con imprese mafiose cacciate fuori grazie alla forte azione amministrativa dell’attuale governo e della nuova dirigenza del Cas. Al Cas il malaffare non è stato l’eccezione che sfuggiva al controllo ma la regola, mentre le cose fatte bene rappresentavano eccezioni. Partendo dall’inchiesta della Dia ora occorre una indagine più profonda su tutto il sistema di appalti del Cas, sulla gestione passata del personale, sulla effettiva riscossione delle entrate, sul continuo ricorso ad appalti per affidare all’esterno lavori laddove non era necessario mentre si creava una struttura di personale non sempre necessario alla gestione delle autostrade ma inserito in ambito amministrativo attraverso il sistema delle clientele e delle raccomandazioni. Su alcuni nomi di funzionari del Cas avevo fatto pubblici comizi, della serie io so ma non ho le prove. Ho presentato Letterio Frisone (tra gli arrestati) come l’esempio di burocrate che avremmo voluto licenziare, ma purtroppo le leggi attuali non lo consentono>>.

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