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Avola – Alternanza scuola lavoro, incontro con il sottosegretario Faraone e l’assessore Marziano

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Avola – Alternanza scuola lavoro, incontro con il sottosegretario Faraone e l’assessore Marziano
15 novembre
12:44 2015

Avola – Una grande opportunità di crescita della produttività del Paese, così come già avvenuto in molti Paese europei, una riforma che coniuga le esigenze di innovazione del sistema produttivo con quelle formative della scuola e quindi la domanda di “specializzazione” che arrivata dai giovani.

Questo il senso e il fine della legge 107/2015 la “Buona Scuola” varata dal governo Renzi, nella parte che mette in relazione questi due sistemi, la scuola e l’impresa, quindi il lavoro, attraverso l’Alternanza Scuola Lavoro, già al via dall’anno scolastico 2015-2016, che introduce l’obbligatorietà per gli studenti delle superiori di tirocini formativi all’interno delle imprese, ma anche dei musei, e di enti pubblici e privati che valorizzano e curano il patrimonio storico e culturale del territorio.

Così come previsto, la legge istituisce la costituzione presso le Camere di Commercio  del Registro nazionale per l’Alternanza Scuola Lavoro, in cui sono visibili le Imprese e gli Enti pubblici e privati disponibili ad accogliere studenti, con una differente durata complessiva rispetto agli ordinamenti, prevedendola nel Piano triennale dell’offerta formativa: almeno 400 ore per gli Istituti Tecnici e Professionali, e almeno 200 ore nei Licei.

Saranno i Dirigenti scolastici ad individuare, dal registro, Imprese ed Enti disponibili ad accogliere gli studenti (dal terzo anno in poi), con  quali stipulare protocolli e convenzioni per attivare percorsi formativi che verranno inseriti nei curricula degli studenti e dei quali si terrà conto nella valutazione finale del ciclo di studi, quindi in occasione degli esami.

A partire dal 206 il governo metterà a disposizione della scuola ben 100 milioni di euro annui per l’assistenza tecnica e quanto necessario ad avviare il percorso, compresa la formazione relativa alla tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, e garantire la carta dei Diritti e dei Doveri degli Studenti per l’alternanza scuola lavoro.

Di tutto questo si è discusso stamane nell’aula magna dell’istituto d’Istruzione Superiore “Ettore Maioranza” di Avola, in una iniziativa promossa con la Camera di Commercio di Siracusa, per sensibilizzare i Dirigenti scolastici, i Docenti, le Imprese, gli Ordini professionali, i Musei, e gli Enti pubblici e privati che si occupano del patrimonio cultuale.

Un confronto alla quale hanno preso parte il Dirigente del “Maiorana”, Fabio Navanteri, che ha aperto e coordinato i lavori, il Presidente nazionale di Unioncamere, Ivanhoe Lo Bello, il neo Assessore regionale alla Pubblica Istruzione, on. Bruno Marziano, il Sottosegretario all’istruzione, on. Davide Faraone, la Dirigente dell’Ufficio Scolastico provinciale, Giovanna Criscione, il Sindaco di Avola, Luca Cannata, il Vice Presidente della Camera di Commercio di Siracusa, Pippo Gianninoto.

Presenti molti Dirigenti scolastici della provincia, Rappresentanti dei vari comparti produttivi, del mondo dell’Impresa, degli Ordini professionali, Docenti, Sindaci e Amministratori pubblici.  

Dopo i saluti del Sindaco di Avola, Luca Cannata, e del Vice Presidente della Camera di Commercio, Pippo Gianninoto, ad illustrare le Linee Guida dell’alternanza scuola lavoro sono state le docenti Giuseppina Valenti e Stefania Bellofiore, che hanno dato vita a gruppi di lavoro per l’avvio di questo strumento che riaccende il dialogo tra la formazione scolastica e il lavoro.

Subito dopo ha preso la parola il Presidente nazionale di Unioncamere, Ivanhoe Lo Bello.

«L’alternanza scuola lavoro è una delle grandi questioni del nostro Paese – ha affermato Lo Bello – una delle grandi questioni della “Buona Scuola”, cioè della riforma che è stata fatta per il sistema scolastico. Questo determina un paradigma nuovo. Innanzitutto dobbiamo prendere atto che il mondo è cambiato e noi siamo nel mondo, e spesso si fa fatica a capire che c’è in corso un processo di innovazione talmente forte e consolidato del quale il  sistema scolastico deve prendere atto, altrimenti rischiamo tantissimo sotto questo profilo. Finalmente c’è grande attenzione su questo tema, si discute di scuola. Si pensi che l’alternanza scuola lavoro sino a qualche anno fa era un tabù per il sistema scolastico. Quindi il Paese piano piano sta facendo capire che c’è qualcosa di nuovo. Certo – aggiunge il Presidente di Unioncamere –  arriviamo con un grande ritardo rispetto agli altri paesi, la Germania ad esempio ha iniziato nel 2003 ed ha avuto due fattori fondamentali, la scuola e il Job Act tedesco. Due elementi che hanno determinato un cambiamento radicale. Ricordo che sino a quel momento l’Economist aveva detto che la Germania era il Paese che andava peggio in Europa, con quelle due riforme sono riusciti a cambiare il Paese. Ecco dobbiamo fare anche noi questo, aumentare la produttività delle nostre aziende, un operario tedesco guadagna mediamente 2.500 euro, mentre uno dei nostri ne guadagna 1.500, c’è una grande differenza di produttività. E questa grande differenza di produttività dipende anche dalla capacità di formare i ragazzi, cosa che è mancata nel nostro paese, recuperare i tanti ragazzi che sono dentro la dispersione scolastica e che stanno dentro quel grandissimo numero di disoccupazione giovanile che è il 41%. Quindi – conclude Lo Bello – è uno sforzo importante dove ci vuole da parte di tutti grande responsabilità, perché è il futuro dei ragazzi. E i ragazzi sono il nostro futuro, se non li facciamo partire sotto questo profilo, il Paese non c’è più. L’alternanza scuola lavoro sta già crescendo nel nord Italia, dove ci sono almeno 60 mila aziende  disponibili ad avviare questo percorso e tante altre lo stanno facendo, dalla grandi alle più piccole. Insomma qui si tratta di far crescere il Paese e quando cresce il Paese crescono i giovani, perché alternanza scuola lavoro non significa che vai a lavorare in azienda, ma ti formi in azienda, che è un bella differenza. E quando ti formi in azienda aumenta immediatamente la produttività dell’azienda».

 

Alle parole di Lo Bello hanno fatto seguito alcuni interventi dei presenti, in particolare Dirigenti scolastici e Imprese, per sottolineare, ognuno per la propria parte l’esigenza di avere strumenti finanziari a disposizione e reali inserimenti degli studenti nel mondo del lavoro.

Subito dopo ha quindi preso la parola il neo Assessore regionale alla Pubblica Istruzione e alla Formazione, on. Bruno Marziano, esprimendo un giudizio più che positivo della riforma che coniuga formazione e lavoro.

 

«Questa novità prevista dalla legge 107 – ha sottolineato l’Assessore Bruno Marziano – è la vera innovazione nel mondo della scuola e della formazione. Perché è una innovazione di carattere formativo, burocratico e, soprattutto, culturale, perché cambia l’idea stessa del sistema formativo, che è la divisione tra formazione di tipo umanistico e di tipo professionale.  Il fatto che anche nei musei si farà l’alternanza scuola lavoro, è il valore di questa rivoluzione. Per avere successo dobbiamo riuscire a fare emergere la convenienza per i soggetti interessati. Per la scuola e gli studenti – conclude Marziano -, in  quanto accelera i tempi di immissione nel mondo del lavoro; per il sistema delle aziende perché ne possono avere un beneficio dal trasferimento di sapere che il giovane nella fase migliore della sua formazione possiede; e per la politica e i governi, perché è un modo per consentire di spendere bene e meglio i fondi, come quelli del fondo sociale europeo, che abbiamo ancora per tanti anni».

 

Infine la conclusioni sono state del Sottosegretario all’Istruzione, on. Davide Faraone.

 

«Dobbiamo in questo Paese far corrispondere alla domanda dell’impresa l’offerta formativa – ha rimarcato l’on. Faraone -. Molto spesso accede che c’è molta dispersione scolastica perché non c’è un orientamento adatto nè all’Università, o nella scelta degli studi, ma neanche nel percorso professionale lavorativo. La scuola purtroppo ha rappresentato in questi anni elementi critici nella relazione con le imprese e con il mondo del lavoro, noi dobbiamo invece riuscire a costruire un’azione sinergia positiva perché indispensabile. In particolare per la Sicilia che deve colmare un gap pur avendo tante ricchezze che abbiamo tenuto in maniera improduttiva: si pensi ai musei al mare, che potrebbero essere elementi di grandissima ricchezza, e invece sono luoghi improduttivi. Quindi – aggiunge Faraone – vuol dire che abbiamo grande marginalità di miglioramento se naturalmente investiamo sulle nostre capacità. Per cui, basta lagnarsi, basta assistenzialismo, ce la possiamo fare da soli. In una provincia come Siracusa che ha basato gran parte della sua economia sul petrolchimico, bisogna incominciare a ragionare su alternative. Ci sono prodotti agroalimentari d’eccellenza, luoghi bellissimi; perché non si investe su quello che abbiamo con le nostre caratteristiche positive, invece di cercare di trapiantare un’economia che non c’entra nulla con il nostro territorio. Parlo dell’industria ma anche dell’assistenzialismo su cui abbiamo investito tanto costruendo migliaia di precari nella pubblica amministrazione mentre quei soldi potevamo investirli in settori produttivi».

 

La nuova legge, come è stato rilevato anche dagli interventi, in un territorio come quello siciliano, che vanta il più vasto patrimonio archeologico d’Europa, rappresenta un’opportunità per costruire e valorizzare beni culturali e paesaggistici.

 

«Lo strumento alternanza scuola lavora – riprende il Sottosegretario Faraone – funziona se è radicato nell’economia e nella ricchezza del territorio, per cui bisogna partire dal fabbisogno territoriale».

 

Per fare questo però bisogna evitare, ha sottolineato il sottosegretario, lo scontro tra sistemi, il sistema delle imprese e quindi del lavoro, e il sistema della scuola e della formazione.

 

«Non è un problema di leadership – ha concluso Faraone – la leadership deve essere comune, deve essere un rapporto organico di reciproca convenienza. Bisogna finirla di piangersi addosso, ci sono soldi e strumenti per poter mettere in campo cose positive. Abbiamo fatto riforme, da quando si è insediato il nostro governo, che sono eccezionali, ad iniziare dal Job Act alla Buona Scuola, che bisogna adesso far funzionare, per cui tutti coloro che sono operatori attivi dell’economia, in particolare nel mezzogiorno, devono darsi una sveglia. Noi possiamo dare strumenti, risorse e sostegno, dopodiché ognuno deve fare la sua parte. Questa legge sull’alternanza scuola lavoro è un buon inizio ed una grande opportunità in questo percorso».

 

A testimoniare l’importanza dell’incontro e della centralità del tema, promosso dalla Camera di Commercio di Siracusa e dall’Istituto d’Istruzione Superiore “Ettore Maiorana”, è stata, come detto, la numerosa presenza e partecipazione  di Dirigenti scolastici, Docenti, Rappresentanti del mondo dell’impresa e del lavoro, di Amministratori e Sindaci,  e di personalità di Governo sia livello regionale così come nazionale.

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