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Pachino, l’ex sindaco Roberto Bruno torna sullo scioglimento del Comune

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Pachino, l’ex sindaco Roberto Bruno torna sullo scioglimento del Comune
25 febbraio
11:07 2021

I rilievi dell’ex primo cittadino inquadrano le tante, troppe ombre ancora vigenti sulla conclusione anticipata della consiliatura nel febbraio 2019.

Dopo un lungo periodo di silenzio, in cui si è dedicato a tempo pieno all’insegnamento (è docente di storia e filosofia in un liceo della provincia di Catania), l’ex sindaco di Pachino, Roberto Bruno, torna a parlare di temi inerenti la politica e le istituzioni locali. E lo ha fatto in una lunga intervista al quotidiano La Sicilia. Tanti i temi toccati da Bruno, con estrema franchezza e senza mezzi termini, a cominciare dallo scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose, sancito nel febbraio del 2019.

L’ex sindaco sottolinea un dato: “A due anni dallo scioglimento non si conoscono ancora le motivazioni. Mi hanno negato l’accesso alla relazione della commissione che per 6 mesi scandagliò la mia attività amministrativa non trovando nulla”. Bruno parla dell’appalto di 20 milioni di euro della spazzatura. “La commissione non ha trovato nulla da eccepire perché avevamo costruito un capitolato fondato su economicità, efficienza e modernità dei servizi. Tuttavia hanno sciolto il comune per un parcheggio privato che, a quanto mi riferiscono, sia indisturbatamente in piena attività, per un abuso edilizio in una località rurale oggi sanato e per un bar le cui procedure di assegnazione risalgono all’amministrazione precedente alla mia”.

L’ex sindaco spera che qualcuno possa fare chiarezza. “Credo che la Procura di Siracusa dovrebbe occuparsi anche di quanto sia successo a Pachino 2 anni fa, dove un’amministrazione pulita ed operosa è stata sciolta sul nulla, scioglimento su cui alcuni soggetti hanno fatto carriera. La Procura aretusea dovrebbe accendere i riflettori su quanto successo a Pachino così come dovrebbe farlo la Commissione Regionale Antimafia guidata da Claudio Fava. Approfondire le trame oscure che da Palermo a Roma approdano in contrada Coste Sant’Ippolito. Trame affaristiche”. Bruno cita anche “coperture massoniche” e di “politica al servizio di tali trame, con paradossali interrogazioni parlamentari e, a livello locale, con esponenti politici, ancora operativi, farsi strumento per lo scioglimento dell’Ente”.

Bruno non risparmia riferimenti al suo partito, il PD. “C’è qualcuno che pensa di rifarsi una verginità politica pensando di mettere da parte qualche esponente della classe dirigente che gli risulta scomodo. Non vedo segnali nuovi”. Il Pd pachinese – secondo Bruno, “non si è interrogato sullo scioglimento e non ha inteso promuovere un dibattito su quanto è successo, pensando che sarebbe stata meglio una damnatio memoriae, condannando così anche sé stesso a non rivendicare con forza il giusto e il buono di quanto fatto in 5 anni di buona amministrazione”. Errori di sottovalutazione del Pd pachinese che, stando alle affermazioni dell’ex sindaco Bruno, “ha fatto l’errore di sottovalutare quello che stava accadendo a Pachino e per pavidità ha preferito lasciare che le trame oscure di cui parlavo prima prendessero il sopravvento”.

 

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