Gazzetta del Mediterraneo

La civica “Pachino che lavora” scarica Bonaiuto, Di Raimondo: “l’impegno politico non si misura in voti”

04 aprile
16:20 2014

E’ rottura tra la civica “Pachino che lavora” coordinata da Giordano Di Raimondo e la coalizione di maggioranza guidata dal primo cittadino Paolo Bonaiuto. Il  movimento guarda altrove in vista delle comunali: “il nostro impegno politico non si commisura in voti”. (nella foto a sx Bonaiuto a dx Di Raimondo)

bonaiuto giordano

“Nessuna chiusura da parte nostra nei confronti di chichessia, cerchiamo però una persona che realmente aggreghi, condanniamo questa eccessiva frammentazione”. A parlare è il coordinatore della civica “Pachino che lavora” Giordano Di Raimondo che ha però detto a chiare lettere di aver abbandonato la strada che porta ad un accordo con l’attuale primo cittadino Paolo Bonaiuto, per le comunali insomma si guarda altrove e non nella coalizione di maggioranza. La civica raccoglie un gran numero di piccoli e medi imprenditori agricoli che al fianco di Di Raimondo hanno deciso di scendere in campo per tutelare le aziende in difficoltà.

“E’ necessario un segnale di chiusura con i vecchi metodi politici – dice Di Raimondo – in un territorio con un nome così significativo gli interessi economici delle piccole e medie imprese, le problematiche del comparto agricolo, la difesa delle aziende in difficoltà devono stare quotidianamente al centro dell’attenzione della politica ed in questo non ci sentiamo più garantiti dal sindaco Bonaiuto che pensava che il nostro peso politico fosse misurabile in voti”.

Il coordinatore della civica poi aggiunge: “Condanniamo la frammentazione perché a nostro avviso è ridicolo consegnare il paese nelle mani di chi non ha un vasto consenso – dice ancora Di Raimondo – Il sindaco deve essere di tutti. Cercheremo la persona che aggrega più  di tutti e che sposi il nostro progetto: una piattaforma pubblica che tuteli gli agricoltori”.

“Il nostro progetto – ha specificato Di Raimondo – è diametralmente opposto a quello dei fondatori  della civica “Cambiamenti”  che nel nostro immaginario collettivo e all’interno delle assemblee rappresenta il pericolo da scongiurare”.

“Quello che cerchiamo –  ha detto ancora Di Raimondo – è un personaggio forte da candidare a sindaco che porti alla chiusura con un passato politicamente improduttivo, sono necessari nuovi progetti che attraggano investimenti con la partecipazione dei cittadini al centro dell’attenzione”.

 

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