Gazzetta del Mediterraneo

Maltempo, una ecatombe… non ci resta (quasi) che piangere…

Maltempo, una ecatombe… non ci resta (quasi) che piangere…
03 gennaio
16:14 2015

Solo buoni propositi e la volontà di fare qualcosa… anche se ad oggi non si sa con precisione cosa. E’ questa l’estrema sintesi della giornata con la visita tra Pachino e Portopalo dell’assessore regionale all’agricoltura Nino Caleca. L’esponente del governo regionale ha fatto una ispezione delle zone e delle aziende maggiormente colpite dalla neve e dal vento che la notte di San Silvestro hanno duramente  messo alla prova le aziende agricole del circondario.

Chi si aspettava il contributo a fondo perduto a seguito della dichiarazione dello stato di calamità rimarrà deluso. Non ci sarà nulla di tutto questo. Anche perché precise disposizioni di legge prevedono che per gli eventi calamitosi relativi a condizioni meteorologiche avverse esistono le polizze assicurative che coprono tali rischi. Dunque chi ha stipulato una assicurazione con una compagnia per proteggere la propria azienda dovrà vedersela con la compagnia stessa e quanto meno ha la speranza di avere qualcosa, per gli altri … non ci resta che piangere.

Più  che una visita di una equipe di medici ad un paziente malato  quelle di oggi sono sembrate  condoglianze gentile e garbate ai parenti del defunto. Anche se per la verità ancora c’è qualche speranza. In termini concreti c’è la possibilità che grazie alla proclamazione dello stato di calamità venga quantomeno differito il pagamento delle tasse per tutte le aziende drammaticamente coinvolte da questa triste vicenda. Il ché di certo non è poco anche se non basta.

Tra le proposte c’è quella di sfruttare  per la ricostruzione i fondi Psr, quelli cioè previsti nel Programma di Sviluppo Rurale finanziato in parte dalla Comunità Europea, ma ancora nessuna certezza. Anche perché a quei soldi si accede tramite bando, in concreto passerebbero almeno 18-24 mesi prima di avere i fondi a disposizione. Tant’è che al comune, durante la riunione mattutina alla presenza dell’assessore Caleca, il deputato regionale di Sicilia Democratica, Giambattista Coltraro lo ha detto esplicitamente: “Ho visto gente piangere, servono misure ed aiuti immediati”. Ma a quanto pare questa ipotesi non è tanto percorribile anche perché le casse regionali sono così vuote che a confronto le molliche di pane di Hansel e Gretel sembrano una cena a base di pesce.

riunione al comue, caleca,

 

E allora si potrebbe ricorrere al governo nazionale ed al Ministro dell’agricoltura Martina che già in campagna elettorale, durante le comunali, è stato in città e ora potrebbe ritornare per il prossimo 9 gennaio quando al palmento di Rudinì si parlerà proprio di fondi Psr. I quali dal canto loro servono principalmente al rilancio della commercializzazione dei prodotti rurali e dunque per la realizzazione di quelle reti necessarie alla vendita e promozione del prodotto. Ma per rilanciare il prodotto serve innanzitutto il ‘prodotto’ che oggi rischia invece di scomparire.  Insomma  nonostante i buoni propositi, le idee non erano proprio chiarissime: non si è capito bene  ‘chi deve fare cosa’ o per meglio dire ‘cosa chi è chiamato a fare’.

Da apprezzare la presenza del sindaco di Noto, Corrado Bonfanti, presente all’incontro di oggi, che si è messo a disposizione sia per i propri concittadini che per quelle aziende pachinesi che ricadono in territorio netino. C’era anche il deputato di Ncd Vincenzo Vinciullo. Da lui una proposta concreta: mettere in bilancio nel capitolo a disposizione dell’agricoltura quei 19 milioni di euro che il governo regionale ha utilizzato per coprire le spese dei forestali per poi affidarli alla Crias cioè alla Cassa Regionale per il credito alle Imprese Artigiane Siciliane. Ma anche qui l’accesso avverrebbe ( e non potrebbe essere altrimenti) tramite bando e solo per le aziende ‘bancabili’ cioè quelle senza problemi con gli istituti di credito.

E allora ricapitolando: 19 milioni in bilancio, la Crias, il differimento delle tasse, i fondi Psr ed il ministro Martina: insomma tutti ottimi ingredienti per uno stufato che si rispetti. Intanto qualche giorno fa un agricoltore del circondario vedendo lo stato nel quale erano state ridotte le  sue serre è stato colto da malore e ricoverato d’urgenza in ospedale. Nessuno ha avuto la bontà di  augurargli una pronta guarigione… pazienza lo facciamo noi. Questo solo per raccontare la tristezza e l’amarezza che alberga nei cuori e nell’animo della gente.

Buoni proposti e buona disposizione nel voler risolvere il problema anche se bisogna capire con quali mezzi. E’ un inizio, va colto sempre il lato positivo delle cose. Dai primi riscontri pare che quest’anno almeno il 20 per cento della aziende chiuderanno battenti anche a causa delle avverse condizioni meteo di Capodanno.   Intanto aspettiamo fiduciosi  l’interessamento alla situazione  del Ministro Martina che in campagna elettorale è venuto a ‘raccogliere’ consensi, questa volta potrebbe raccogliere  qualche cassetta di ciliegino rendendosi magari conto di persona dello stato in cui sono ridotte alcune aziende agricole.

Siamo rimasti piacevolmente colpiti dal gesto di solidarietà  del ministro Martina che qualche giorno fa al pala Alpitour di Torino, assieme ad altri ‘Vip’ come ad esempio il sindaco di Torino Piero Fassino, e con l’aiuto di altri 170 volontari, ha servito personalmente  la cena a oltre 1000 poveri invitati ad una speciale cena di gala. Bene, bravi, bis. A fare paura però la ‘profezia’ del compianto  Indro Montanelli, maestro di giornalismo: “La sinistra ama talmente i poveri che ogni volta che va al potere li aumenta di numero”. Speriamo che l’ex direttore de ‘Il giornale’ si sia sbagliato altrimenti Martina può pure trasferirsi a Pachino con indosso la divisa da cameriere non solo per servire la cena ma anche il pranzo.

Non ci resta (quasi)… che piangere. Auguri a tutti.

TURI MONCADA

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