Gazzetta del Mediterraneo

Noto, altre due proiezioni per l’evento “Il mese del documentario”

Noto, altre due proiezioni per l’evento “Il mese del documentario”
06 maggio
19:51 2015

Noto – “Il Mese del Documentario” segna una nuova tappa all’insegna della qualità e della partecipazione che inizia a non essere più una novità ma una piacevole conferma, con il Collettivo artistico FrameOff entusiasta per i numeri e per i riscontri che sta ottenendo questa nuova scommessa sul cinema del reale.

Ancora una grande serata a Teatro Tina Di Lorenzo, ancora un documentario che lascia il segno negli spettatori, un dibattito aperto ed interessante che poteva condurci sino alle ore piccole senza fatica.   Domenica sera il secondo appuntamento con il Festival organizzato da Doc/it, ha visto la proiezione del film “SmoKings” insieme con l’autore Michele Fornasero, e che all’inizio è stato presentato dai componenti di FrameOff, Licia Castoro, Francesco Di Martino, Giuseppe Portuesi e Francesco Valvo. Tematica sempre attuale quella del fumo, delle aziende del tabacco, dei monopoli, del contrabbando e delle sue varie sfaccettature, di un business vecchio quanto il mondo; eppure già dai primi frame comprendiamo che qui la storia è ben diversa, che un fatto vero, ma ai più sconosciuto, sarà affrontato con quella veridicità di chi non ne fa una battaglia tra il bene e il male, ma ci vuol mostrare semplicemente e senza veli quanto accaduto ai due fratelli Messina titolari di un’azienda italiana la “YeSmoke” che produce sigarette, una delle due uniche società presenti nello Stivale. Quattro anni di lavoro per Fornasero e la sua equipe fatta di momenti concordati con i due titolari e di altri, invece, estemporanei e frutto di fatti che accadevano senza preavviso.  Sui titoli di coda partono gli scroscianti applausi dei presenti e sul palco, accompagnato dai componenti del Collettivo FrameOff, Michele Fornasero si sottopone ben volentieri alla serie di domande, e di molti complimenti, che arrivano dalla platea. Entra prima nei dettagli tecnici del film con alcuni dati: 4 anni di lavoro e 300 ore di riprese, budget di 240 mila euro, un anno e mezzo per il montaggio, venti le città che hanno già proiettato il film, la diffidenza iniziale dei due protagonisti ad aprire le porte del loro privato e poi la scoperta della storia: “Stavo facendo un documentario a Settimo Torinese quando ho scoperto questa fabbrica e incuriosito andai a chiedere, la loro vicenda, mi sembrò allora meritoria di uno spazio tutto suo e così è stato. E poi loro sono davvero due personaggi incredibili che, non ci crederete, non lo fanno per interesse economico; inseguono delle idee e provano a realizzarle. Sono molto uniti e pur avendo altri affetti e altri interessi, il vero nucleo familiare prima è composto da loro due e poi c’è tutto il resto” – dichiara il Regista Fornasero, in effetti appare chiaro in tutto il film anche il grande rapporto tra i due. “Adesso i due fratelli Messina sono in carcere con l’accusa di frode e contrabbando, da cinque mesi ormai, ed in attesa di processo con l’Azienda al momento ancora aperta ma che verrà messa in vendita.” 

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