Gazzetta del Mediterraneo

Ospedale Trigona, furioso il Comitato per la tutela della salute che punta il dito contro la politica

Ospedale Trigona, furioso il Comitato per la tutela della salute che punta il dito contro la politica
05 aprile
20:38 2014

ospedale-trigonaNoto – E’ furioso il Comitato per la tutela della salute per il ruolo e i servizi assegnati all’ospedale Trigona nella riconversione della rete ospedaliera regionale. Il Comitato per la tutela della salute se la prende con la classe politica e non risparmia nessuno, dalla deputazione regionale ai politici locali. Questa la lettera aperta inviata alla stampa:

“Si è rivelata una farsa la riunione della commissione sanità tenutasi a Noto nel mese di gennaio su richiesta dell’onorevole Bruno Marziano (PD) il quale con questo gesto aveva voluto dimostrare alla sua città natia l’interesse per le sorti del Trigona, mentre, con un colpo al cerchio e l’altro alla botte, tranquillizzava il sindaco di Avola che scalpitava per avere tutti i reparti per acuti al Di Maria dicendogli che il vecchio piano andava avanti. Si ritiene soddisfatto della nuova rete ospedaliera l’on. Enzo Vinciullo (NCD) nonostante la nuova bozza preparata dall’assessore Lucia Borsellino continua a prevedere per il Trigona di Noto solo i reparti per post acuzie di Lungodegenza e Riabilitazione, mentre in commissione sanità a Noto si diceva contrario alla concentrazione di tutti i reparti e del pronto soccorso al Di Maria di Avola perché quest’ultimo non sarebbe in grado di fare fronte a tutte le richieste della zona sud specialmente nel periodo estivo quando la popolazione raddoppia. Entrambi che vantano (in campagna elettorale) legami con la città di Noto continuano a dare dimostrazione di quanto vale per Noto la loro presenza all’ARS. Delusione anche per il presidente della commissione sanità all’ARS, Pippo Di Giacomo (PD), il quale, rimproverando il sindaco di Avola che scalpitava reclamando tutti i reparti al Di Maria, lanciava segnali positivi alla richiesta di giustizia proveniente dalla città di Noto dopo la beffa della relazione AGENAS pilotata dalla vecchia classe politica. Il presidente Di Giacomo era preoccupato di non aver potuto più mettere piede a Noto e gustare le delizie dell’amico Corrado Assenza del Caffè Sicilia se Noto non avesse avuto i suoi reparti per le acuzie (non abbiamo dimenticato nulla signor presidente) . Delusione per l’assessore Lucia Borsellino, un cognome importante per la Sicilia che dava speranza di giustizia. Inconsistente la presenza dell’on. Stefano Zito (M5S) in seno alla commissione sanità all’ARS che spesso ha denunziato, come da costume del M5S, le malefatte della vecchia politica. In fine un pensiero lo vogliamo rivolgere al sindaco di Noto, molto debole nella difesa della città che rappresenta, il quale dovrebbe prendere lezioni dal sindaco di Avola per come difende la sua città. Vogliamo ricordare la tenacia del sindaco Cannata e la forte mortificazione ricevuta in commissione sanità da parte del presidente Di Giacomo che pubblicamente gli disse che valeva zero, ma ha la nostra stima per aver difeso senza remore la sua città. Il sindaco di Noto si dimetta, faccia quello che aveva promesso in campagna elettorale e che gli aveva guadagnato l’elezione a sindaco di Noto anche con i voti dei membri del comitato pro Trigona. In mancanza di dimissioni provvedano i consiglieri comunali a sfiduciarlo. Nessun consigliere comunale si senta esente da responsabilità e poteri. Noto merita di essere difesa senza indugi, noi non vogliamo e non dobbiamo passare per un indegni cittadini di questa città.

Comitato per la tutela della salute”

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