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Ragusa. C’è la “Strategia Val di Noto 2020” ma si sta agendo in ritardo, 6,5 i miliardi da impiegare

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Ragusa. C’è la “Strategia Val di Noto 2020” ma si sta agendo in ritardo, 6,5 i miliardi da impiegare
06 febbraio
11:13 2016

Ragusa – Si è svolta a Modica la prima tappa del tour sull’Unesco Val di Noto che ha fatto incontrare tutti i sindaci delle città della World heritage list per parlare di come utilizzare i fondi europei messi a disposizione. L’ideatore e rappresentante del Forum del Val di Noto, Roberto Allegrezza, ha disegnato la strategia Val di Noto 2020 ma non ha potuto fare a meno di constatare che si sta agendo in ritardo. “Credo che il Sindaco di Noto – dice Allegrezza – arrivi in ritardo nella scoperta di vecchi ed inefficaci strumenti e che soprattutto dimentichi le realtà più deboli e certamente dimentica, come al solito, di coinvolgere le imprese ed i liberi cittadini in un processo democratico e partecipato. Grandi opportunità ci attendono con la nuova programmazione europea 2014/2020. E’ strano infatti che la continuiamo a chiamare nuova nonostante siano già trascorsi oltre due anni dal previsto ma noi siamo sempre ottimisti e non ci lasciamo distrarre dal tempo che trascorre”.

Sono circa 6,5 miliardi di euro i fondi da impiegare in vari programmi destinati a colmare i ritardi culturali e strutturali del nostro territorio. Per Allegrezza è necessario costruire un progetto territoriale di area vasta che superi le logiche provinciali e consenta di fare sistema territoriale del Val di Noto sia con le imprese, le istituzioni ma soprattutto tra persone in qualità di liberi cittadini europei che intendono migliorare il luogo nel quale vivono. Nei prossimi mesi verrà presentata la “Stategia Val di Noto 2020” che vede coinvolte tutte le realtà territoriali da Caltagirone a Noto, circa venti i comuni, compresi Grammichele, Licodia Eubea, Pachino e Portopalo che oggi soffrono una crisi agricola particolarmente grave.

Una strategia in otto punti che prevede interventi nei trasporti e nella mobilità, singoli interventi di riqualificazione urbana, inclusione e coesione sociale con il coinvolgimento delle diocesi, commercializzazione dei prodotti e delle eccellenze del territorio, valorizzazione della cultura e degli scrittori del Val di Noto, la rete degli eventi realizzati nell’area vasta, l’incontro di formazione pubblica e privata. Infine il Forum del Val di Noto ovvero una specifica rosa di nomi di intellettuali, imprenditori, docenti, umanisti, filosofi, religiosi, politici non in carica di fama nazionale ed internazionale, tecnici, economisti e liberi cittadini, che veglieranno sullo stato di attuazione del programma.

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