Gazzetta del Mediterraneo

Referendum, povero Renzi scaricato pure dal Financial Times

Referendum, povero Renzi scaricato pure dal Financial Times
05 ottobre
18:00 2016

Referendum, gli inglesi scaricano Renzi. Duro attacco dalle colonne del Financial Times: ‘La riforma è un ponte verso il nulla costituzionale’

Non c’è pace per il primo ministro  e la sua riforma costituzionale: anche gli inglesi scaricano Matteo Renzi. Per lui al referendum si fa sempre più dura. Ad attaccare la riforma costituzionale, che nelle intenzioni dovrebbe superare il bicameralismo perfetto, è stato il Financial Times uno dei più autorevoli giornali economici britannici e uno dei più letti al mondo. Il duro attacco è stato rilanciato dalle maggiori testate in Europa e America.

Referendum: ‘le riforme di Renzi sono un ponte verso il nulla costituzionale’

Non ci va per il sottile il FT che punta il dito contro il primo ministro e la sua riforma costituzionale. “L’Italia non ha bisogno di velocizzare l’iter per l’approvazione delle leggi, al contrario dovrebbe approvare meno leggi ma buone”: almeno così la pensano gran parte degli inglesi ed i lettori del Financial Times. Insomma anche la Gran Bretagna si schiera per il ‘no’ al referendum. Ma la sciabolata deve ancora arrivare. “Renzi si lamenta – scrive ancora il FT – per i ritardi nell’approvazione delle leggi. Serve ‘la spola’ tra camera e senato, fin quando non arriva il sì di entrambe. Il ché si tradurrebbe, secondo il primo ministro, con un  ritardo nella modernizzazione del paese.  Bugie, visto che l’Italia dal dopoguerra ad oggi ha approvato annualmente un numero di norme superiori a quelle di Germania, Francia, Regno Unito e Usa”.

Il ponte sullo stretto… ma non  era quello di Berlusconi?

“Renzi ha criticato la realizzazione del ponte sullo stretto nel 2012, quando a proporlo fu Berlusconi, ora ha cambiato idea?”. Insomma all’epoca l’infrastruttura era ritenuta una sperpero di denaro a causa del costo eccessivo, la vulnerabilità del territorio per i terremoti ed il rischio di infiltrazione da parte dei clan ma magicamente quattro anni dopo le cose cambiano ed il ponte diventa prioritario. Il motivo secondo il FT è chiaro: “accattivarsi le simpatie del centrodestra e dei lealisti di Berlusconi in modo da convincerli a votare a favore della riforma costituzionale. La vittoria del sì al referendum del prossimo 4 dicembre – conclude il Ft – potrebbe portare alla follia di considerare come priorità la sopravvivenza politica di Renzi anziché la ricerca di una sana democrazia”.

 

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