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Sanità. Marziano: «Contro la riduzione dell’offerta sanitaria nella zona sud. La Regione attui il progetto presentato a Noto»

Sanità. Marziano: «Contro la riduzione dell’offerta sanitaria nella zona sud. La Regione attui il progetto presentato a Noto»
16 aprile
15:51 2014

Il deputato regionale Bruno Marziano si è dichiarato favorevole alla razionalizzazione della sanità pubblica ma è fermamento contro l’accorpamento tra il Trigona di Noto ed il Di Maria di Avola per ridurre l’offerta sanitaria. «Non mi si può certo annoverare tra i sostenitori dei due “mezzi ospedali” – ha dichiarato Marziano – e per il mantenimento dello status quo della sanità nella zona sud. Proprio perché io non lo sono stato, e continuo a non esserlo, ho già pagato un prezzo altissimo anche in termini di consenso. Sia a Noto che ad Avola». Il progetto di “ospedali riuniti” piace al presidente della Terza Commissione dell’Ars. Il progetto presentato all’Assemblea regionale siciliana e ultimamente sottoposto ad approvazione rappresenta per Marziano il mero accorpamento in un unico stabilimento di tutto quanto adesso esiste nei due presidi sanitari. «Il mio timore – ha detto il parlamentare regionale – è che si possa tornare indietro nel passato. Gli abitanti della sona sud hanno bisogno di una sanità territoriale di buon livello, tale da evitare di far ricorso a quella di altri territori. Serve capire esattamente come avverrà l’integrazione pubblico-privato. Immagino non ci dovranno essere sovrapposizione, ma bisogna capire quale sarà il livello dell’offerta pubblica e cosa bisogna offrire ai privati per incentivarli a venire ad insediarsi nello stabilimento di Noto. Da questo percorso la zona sud deve uscirne con una buona sanità territoriale, l’adeguata integrazione pubblico privato e con riabilitazione e lungodegenza, che sono un altro pezzo delle esigenze di sanità del cittadino. Ma per ottenere questi risultati si deve imporre alla Regione l’attuazione del progetto nel suo complesso, o tutto si ridurrà al mero accorpamento e continueremo ad avere una sanità non adeguata ai bisogni dei cittadini».

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