Gazzetta del Mediterraneo

Sociale: Il progetto “Equilibri: tutti siamo diversi” sposato da Noto e gli altri comuni del comprensorio

Sociale: Il progetto “Equilibri: tutti siamo diversi” sposato da Noto e gli altri comuni del comprensorio
07 novembre
12:11 2014

Il progetto socio-culturale “Equiibri: tutti siamo diversi” in programma dal 1 al 7 dicembre nei comuni di Noto, in qualità di Ente capo fila, Avola, Portopalo, Rosolini e Siracusa, riceve parole di elogio da sindaco di Noto Corrado Bonfanti che sin da subito ha sposato un’iniziativa promossa per accendere i riflettori su una questione, la disabilità, troppo spesso resa invisibile da Enti pubblici e privati.

“L’adesione al Progetto Sociale-Culturale “Equilibri: tutti siamo diversi” non è di natura formale. Esso rientra nelle convinzioni profonde e, dunque, nella strategia di azione dell’Amministrazione che ho l’onore di dirigere. La coscienza della dignità inalienabile di ogni persona umana è un imperativo ad abbattere, per quanto possibile, le barriere architettoniche e, ancor più, le barriere mentali per rendere concreta l’uguaglianza tra i cosiddetti “normali” e le persone con disabilità. Si tratta di una conquista di civiltà ineludibile per una società in cui sia realmente operante la parità delle opportunità. Ma c’è di più. Sottolineando il dato di fatto secondo cui “tutti siamo diversi”, l’Associazione Azahar e l’agenzia Ar@m Communication aprono il campo alla considerazione che la diversità, oltre ad essere un’oggettiva realtà, è una ricchezza inestimabile che, grazie alla virtù della solidarietà, può aprire il campo alla massima possibile realizzazione di ciascuno. Ebbene, non a caso, pertanto, la solidarietà è una delle parole chiave del Progetto che sarà realizzato a cavallo del 3 dicembre, data fatidica che si ricollega direttamente al 3 dicembre 1981, allorché l’ONU proclamò l’Anno Internazionale delle Persone Disabili. Da allora, l’imperativo categorico della promozione dei diritti e del benessere delle persone con disabilità si è tradotto in tutti i paesi civili e principalmente nella Comunità Europea, che ha istituito, proprio il 3 dicembre di ogni anno, la Giornata Europea delle Persone con Disabilità, nello slogan: Tutti diversi… Tutti protagonisti”. Queste le parole del primo cittadino netino che ha dimostrato grande sensibilità e disponibilità nel voler ospitare un progetto che coinvolgerà l’intera cittadina e tutti i comuni del comprensorio in una moltitudine di eventi artistico, sportivi, culturali e teatrali atti ad integrare normodotati e persone con disabilità.

Un contributo importante è stato offerto anche dall’assessore alle apri opportunità del Comune di Noto Cettina Raudino la quale ha dichiarato ”

Ciò che rende Persona il soggetto astratto che il complesso giuridico riconosce come portatore di diritti è la sua dignità, la possibilità di esprimere liberamente la propria individualità e diversità nella relazione con il mondo e con gli altri. La possibilità di essere sociale, partecipe, protagonista del proprio tempo. Ci sono diversità culturali, religiose e fisiche e ci sono barriere mentali e materiali che ancora non rendono la società a misura di ognuna di queste diversità. Un muro silenzioso fatto di indifferenza o un’assenza di strumenti, strutture, facilitazioni che consentono ad ogni Persona di realizzarsi secondo le proprie aspirazioni e desideri. Per abbattere queste barriere nasce il progetto “Equilibri: siamo tutti diversi” accolto da me con grande entusiasmo sin dagli inizi allo scopo di disseminare segnali di nuova o rinnovata civiltà e incrementare l’avvio di buone pratiche perché questa città, questo territorio cresca anche nella dimensione dell’accoglienza di ogni differenza, si plasmi a misura delle minoranze. La cultura, l’arte, i valori dello sport, l’incontro, sono i codici espressivi che ci rendono uguali e fratelli, che ci riportano all’essenza della dignità della Persona. Chi ha disabilità non ha bisogno della compassione estemporanea o di una emotività passeggera, di spot o carezze mediatiche, ma di costanti certezze da parte di chi amministra, di servizi efficienti, di competenze, di un grado di umanità consapevole, attenta e matura. La “battaglia” per rendere normalmente accessibile a tutti le città e le opportunità della vita sociale, parte da cose concrete ma ha bisogno di un respiro culturale profondo, di conoscenza interiorizzata. Creazione della coscienza diffusa. Da qui nasce il format di questo evento così coinvolgente, una proposta completa e ben articolata che contempla ognuna di queste modalità conoscitive. Una società che non garantisce uguaglianza è una società infelice e guasta, che non ha nulla da dire o da trasmettere alle generazioni future. Costruire insieme pur nella fatica e nella criticità condivisa è la sola condizione in grado di assicurare benessere materiale e spirituale a tutti quanti noi”.

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