Gazzetta del Mediterraneo

Sicilia: Più arance nelle bibite

Sicilia: Più arance nelle bibite
10 luglio
11:55 2014

Più succo di arance nelle bibite. L’ok arriva finalmente dagli agricoltori siciliani che hanno acconsentito all’aumento dell’agrume nelle bevande che dall’attuale 12% passa al 20%. “E’  necessario lavorare a un accordo di filiera fra produttori e industriali ed evitare tensioni nel comparto” è il commento di Federica Argentati, presidente del Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia, al termine dell’audizione in Commissione Agricoltura del Senato dove è stata convocata per fornire tutti gli elementi necessari al varo della legge, già approvata dalla Camera dei Deputati, e attualmente in discussione a Palazzo Madama. La normativa in questione, all’art. 18, obbliga i produttori di bevande al succo di arancia a utilizzare non più il 12% ma il 20 utilizzando arance prodotte e vendute in Italia. “Per il Distretto Agrumi di Sicilia – continua la Argentati – l’obiettivo principale resta quello del Patto, sottoscritto ed approvato dalla Regione Siciliana, che mira alla valorizzazione delle produzioni trasformate DOP e IGP con presenza di frutta siciliana al 100%. Nel raccogliere le molteplici istanze del comparto lavoreremo a una strategia condivisa fra le parti che soddisfi le esigenze degli agricoltori, in primis, e quindi di mercato. A questo il Distretto lavora da tempo anche con la sigla del recente Accordo Quadro di Filiera per il Prodotto Trasformato, per sostenere la produzione di succhi di agrumi di qualità coltivati in Sicilia. Accordo che si auspica possa essere valorizzato dalle parti attraverso l’individuazione di criteri (qualità, quantità e prezzi) che solo le aziende, direttamente e tra loro possono stabilire”. “Qualsiasi provvedimento legislativo che aumenti al quantità di succo nelle aranciate ci trova d’accordo” ha dichiarato Maurizio Lunetta diAgrinsieme (sigla che riunisce Cia, Confagricoltura Legacoop  Confocooperative e Agci).

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