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Siracusa. Case a luci rosse, la Polizia arresta tre persone e sequestra sette appartamenti

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Siracusa. Case a luci rosse, la Polizia arresta tre persone e sequestra sette appartamenti
24 febbraio
17:04 2016

Siracusa – Questa mattina, Agenti della Polizia di Stato in servizio alla Squadra Mobile, coadiuvati da ulteriore personale di rinforzo tratto dalla Questura e dal Reparto Prevenzione Crimine di Catania, hanno eseguito le ordinanze di applicazione di misura cautelare personale emesse dal G.I.P. presso il Tribunale di Siracusa, su richiesta della Procura della Repubblica di Siracusa, nei confronti dei soggetti di seguito indicati:

1) FORMISANO Davide, nato a Siracusa il 25.08.1969 (arresti domiciliari):

2) MAGLIOCCO Vincenzo, nato ad Avola (SR) il 17.1.1949 (arresti domiciliari):

3) PETRINO Franca, nata a Siracusa il 18.4.1952 (obbligo di presentazione alla P.G.)

perché gravemente indiziati del reato p. e p. dagli artt. 110 c.p., 3 comma 2° n. 8) e 4 comma 1° n.7) L. 75/1958, in quanto, avendo la disponibilità di diversi immobili siti in Siracusa e concedendoli in locazione a svariate prostitute a condizioni diverse da quelle abituali di mercato e consone alle esigenze dell’attività di costoro, pretendendo prezzi per dette locazioni al di fuori di quelli di mercato, prezzi calcolati in ragione dell’utilizzo illecito degli appartamenti e conteggiati in base alle giornate di potenziale attività lavorativa, pari a 50,00 euro al giorno per ciascuna persona dedita alla prostituzione, avrebbero sfruttato la prostituzione delle persone conduttrici dei propri immobili, partecipando ai guadagni di costoro in misura superiore a quella delle controprestazioni rese.

L’indagine in argomento, svolta dalla Sezione – Contrasto al Crimine Diffuso, Stranieri e Prostituzione della Squadra Mobile con il coordinamento della Procura della Repubblica di Siracusa, veniva avviata nell’aprile del 2014 a seguito di specifica attività info-investigativa, scaturita da notizie acquisite in via fiduciaria, secondo le quali a Siracusa era operante una organizzazione, che, grazie alla disponibilità di diversi immobili situati nel capoluogo, concedeva in locazione gli appartamenti a ragazze sud-americane o dell’est Europa che vi esercitavano all’interno l’attività di prostituzione, conseguendo lauti guadagni.

Le attività tecniche avviate nel corso dell’indagine permettevano di riscontrare lo svolgimento della predetta attività illecita, grazie alla individuazione degli immobili in cui veniva esercitato il meretricio; in particolare, si evidenziavano le figure di MAGLIOCCO Vincenzo e della moglie PETRINA Franca, i quali, sistematicamente, concedevano in locazione gli appartamenti di loro proprietà a donne dedite alla prostituzione, con la consapevolezza di trarre dai relativi rapporti contrattuali ingenti guadagni, del tutto sproporzionati rispetto a quelli conseguibili alle normali condizioni di mercato, proprio in virtù dell’attività di prostituzione che si esercitava all’interno.

Con modalità analoghe operava l’altro principale indagato della presente indagine, ovvero FORMISANO Davide, il quale, metodicamente, si presentava presso gli appartamenti dove erano alloggiate le donne che si prostituivano, e cercava di convincerle a lasciare la casa attuale per trasferirsi presso quelle di sua proprietà, prospettando diversi vantaggi, a partire da quelli economici.

Secondo quanto emerso nei mesi d’indagine, il sistema appena descritto avrebbe consentito ai due principali indagati, MAGLIOCCO e FORMISANO, di ricavare in media 1.500,00 euro al mese, per ogni inquilina, alla quale veniva chiesto il pagamento di circa 50 euro al giorno. Al fine di incrementare al massimo i guadagni, alcuni immobili sarebbero stati suddivisi in 2/3 mini appartamenti, in modo che vi alloggiassero più donne. In tal modo, un immobile che alle normali condizioni di mercato avrebbe fruttato un canone di locazione di 400/500 euro al mese, avrebbe permesso ricavi fino a 3000/4000 euro mensili.

Con la medesima ordinanza applicativa della misura cautelare personale emessa a carico degli indagati, il G.I.P. presso il tribunale di Siracusa ha disposto, inoltre, il sequestro preventivo ex art. 321 c.p.p. degli immobili utilizzati ai fini dello sfruttamento della prostituzione:

  1. Appartamento sito in Siracusa in viale Teracati n.130, piano 3°;
  2. Appartamento sito in Siracusa in viale Scala Greca n. 287, piano 2°;
  3. Immobile con destinazione commerciale sito in Siracusa in via A. Scilla n.39/41;
  4. Due appartamenti siti in Siracusa in viale Paolo Orsi n. 39, piano 1°;
  5. Appartamento sito in Siracusa in via Dell’Arsenale n. 1, piano terra;
  6. Appartamento sito in Siracusa in via Dell’Arsenale n. 1, piano 2°;
  7. Appartamento sito in Siracusa in via Silvio Pellico n.3, piano 1°.

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